10 libri del Museo della Guerra da non perdere

10 libri del Museo della Guerra da non perdere

Tra i tanti libri editi dal Museo della Guerra di Rovereto, ne abbiamo scelti 10, imperdibili per chiunque viva in Provincia di Trento o sia interessato alle vicende di questo territorio durante la prima guerra mondiale e non.

Per capire l’origine degli Standschützen e della difesa territoriale: L’attività di Tiro al bersaglio tra l’800 e il ’900. / Das Scheibenschiessen im 19. Und 20. Jh.– AA.VV.

Scritti di E. Arrigoni, E. Egg, L. Emiliani, A. Miorandi, R. Setti. 1995, ill., pp. 105

Il volume contiene saggi sull’attività di tiro al bersaglio a Rovereto, nella Contea del Tirolo e nel Regno d’Italia e la descrizione della collezione di fucili Stutzen e di armi da tiro del Museo della Guerra.


libri museo trentino guerrall popolo scomparso – Il Trentino, i trentini nella prima guerra mondiale 1914-1920. – Laboratorio di storia di Rovereto, Quinto Antonelli e Diego Leoni (a cura di)

2003, pp., ill. Tre anni di ricerca negli archivi italiani ed europei per un’opera sui Trentini e sul Trentino nella Grande Guerra unica, completa ed imperdibile. Si tratta di un libro fotografico, comprendente più di 1.200 immagini che documentano le vicende della popolazione trentina nella varietà di circostanze in cui la guerra li ha proiettati. È la raccolta fotografica più ampia che sia mai stata pubblicata. Una storia piccola che riassume in sé la dimensione mondiale e la ferocia di quel conflitto.


 Sui campi di Galizia 1914-1917 – Gianluigi Fait e Camillo Zadra (a cura di)

1995, pp. 25, ill. Nel composito esercito austro-ungarico, fin dal 1914, sul fronte orientale combatterono decine di migliaia di Italiani d’Austria, abitanti del Trentino, dell’Ampez­zano e delle province adriatiche. Solo fra i Trentini, in più di diecimila vi persero la vita, a migliaia vennero feriti o subirono lunghi anni di prigionia: di questi ultimi, una parte fece una scelta irredentistica, altri, nel lungo viaggio verso l’Italia, finirono in Estremo Oriente a combattere contro i bolscevichi. Alcuni si schierarono con i rivoluzionari.


libri museo trentino guerraI giardini degli eroi. Cimiteri di guerra sul Fronte orientale 1914-1918

1997, pp. 31, ill., Al fronte orientale della Grande Guerra fu legato il destino di decine di migliaia di soldati trentini e giuliani arruolati nell’esercito austroungarico. I caduti in quelle terre “remote”, non solo in senso geografico, ebbero in destino l’oblio e la cancellazione, nelle ritualità ufficiali; la loro scomparsa rimase priva di commemorazione. La disgregazione degli Imperi centrali e dell’Impero russo lasciò un vuoto politico, cancellando il ricordo pubblico di questi “eroi di nessuno”. Le fotografie dei cimiteri e delle lapidi in Galizia, i testi di P. Pencakowski e M. Sajduk fanno riemergere alcune tracce di questa memoria negata.


Galizia, Pasubio, Isonzo. Distintivi militari austro-ungarici tra propaganda ed orgoglio di reparto

Galizia, Pasubio, Isonzo. Distintivi militari austro-ungarici tra propaganda ed orgoglio di repartoMuseo Storico Italiano della Guerra 2007, pp. 96 Il volume presenta una selezione di più circa duecento esemplari tra quelli esposti nella mostra Galizia, Pasubio, Isonzo, curata da Alberto Lembo. La mostra, la più ampia mai realizzata, è dedicata ai Kappenabzeichen, distintivi da berretto prodotti in grande numero dall’esercito austro-ungarico durante la Prima guerra mondiale e largamente diffusi tra soldati e civili. I Kappenabzeichen ebbero di stimolare il sentimento patriottico nella popolazione civile e lo spirito di corpo in reparti spesso molto compositi sul piano nazionale e linguistico. Il catalogo riporta i saggi di Tristan Loidl, Il distintivo nella propaganda di guerra austro-ungarica, e Alberto Milanesi, Frammenti di estetica patriottica.


Onore al merito. Onorificenze e decorazioni nella Prima guerra mondialeOnore al merito. Onorificenze e decorazioni nella Prima guerra mondiale – Alberto Lembo

Cataloghi, 2005, pp. 128, Il catalogo presenta un saggio di Alberto Lembo, curatore della mostra, relativo alle tipologie e alle caratteristiche delle decorazioni utilizzate da vari Paesi partecipanti alla Prima guerra mondiale e dalla Croce Rossa nel periodo bellico e nell’immediato dopoguerra. Il volume presenta molte fotografie (medaglie, decorazioni, diplomi, …).


Non solo armi. Pasubio 1915-1918. Fotografie dagli archivi del Museo Storico italiano della Guerra di Rovereto e del Tiroler Kaiserjägermuseum di Innsbruck

Nicolodi, Rovereto 2002, pp. 199, “L’origine di questo album riposa nella mostra allestita nell’estate 2001 dai Comuni del Pasubio grazie a un cospicuo fondo fotografico messo a disposizione dal Tiroler Kaiserjägermuseum di Innsbruck. Il titolo intendeva definire chiaramente il carattere e i limiti dell’esposizione: poche immagini, appena qualche citazione, riconducibili alla guerra combattuta in quell’aspro teatro montano(…); molte, invece, le più numerose, scelte per rappresentare l’inospitale ambiente in cui alpini e Kaiserjäger si fronteggiarono duramente per più di tre anni”. Al fondo austriaco si aggiunse poi la scelta di fotografie di fonte italiana tra quelle conservate presso il Museo della Guerra di Rovereto. Il volume è aperto da un’ampia introduzione di Gianluigi Fait, che utilizza – oltre alla bibliografia nota – l’inedita memoria autobiografica di Francesco Laich, di Rovereto, militare nel corpo musicale del 1° reggimento Kaiserjäger e a questo titolo impiegato sul Pasubio. Testi e didascalie sono in italiano e in tedesco.


fotoL’Imperial regio Esercito austro-ungarico al fronte italiano (1915-1918). Dai documenti del Servizio informazioni dell’Esercito italiano – Filippo Cappellano

Museo storico italiano della guerra – Edizioni Osiride, Rovereto 2003, ill. Per la prima volta la descrizione dell’organizzazione dell’esercito austro-ungarico sul fronte italiano, durante la prima guerra mondiale, attraverso i documenti prodotti dall’imperial regio Esercito e tradotti dal Servizio informazioni italiano. Con ampia antologia di testi e una ricca documentazione iconografica originale.


La città di legno. Profughi trentini in Austria 1915-1918 – Diego Leoni, Camillo Zadra (a cura di)

La città di legno. Profughi trentini in Austria 1915-1918Temi, Trento 1981, ristampa per iniziativa del Museo Storico in Trento e del Museo della guerra di Rovereto, Trento 1995, pp. 286, ill. Questo libro è diventato un punto di riferimento, per essere stato uno dei primi esempi in Europa di un’adeguata attenzione verso il tema dei profughi nelle grandi guerre del ‘900. Varie e ricchissime di indicazioni le fonti utilizzate, che vanno dalla diaristica e memorialistica alle fonti orali, dalle relazioni dei parroci agli archivi dei patronati di assistenza. Con una nota linguistica di Quinto Antonelli.


Paesaggi di Guerra. Il Trentino alla fine della Prima Guerra Mondiale – Fabrizio Rasera, Anna Pisetti, Mauro Grazioli, Camillo Zadra (a cura di) 

2010, pp. 325. Il volume presenta un’ampia selezione (400 foto) delle immagini raccolte nel progetto Paesaggi di guerra. Il Trentino alla fine della Prima guerra mondiale che ha portato alla realizzazione di 12 diverse mostre fotografiche dedicate allo scenario di distruzione e macerie che alla fine del 1918 riaccolse in patria i profughi e i soldati trentini e ai primi interventi di ricostruzione dell’immediato dopoguerra. Le foto, provenienti da archivi istituzionali e da collezionisti privati, rappresentano case distrutte, strade ingombre di rottami, baracche, uomini e donne disorientati tra le rovine. La sezione fotografica è introdotta da saggi di Mauro Grazioli (Un’eredità controversa. Immagini del Trentino tra rovine e ricostruzione), Andrea Di Michele (Il Governatorato militare di Trento e la ricostruzione) e Fabrizio Rasera, che ha predisposto e commentato una selezione di articoli di giornalismo di inchiesta pubblicati nel 1919 (Descrivere la devastazione. Premessa a un’antologia).


Per info contattare il Museo: Tel 0464 438100 Fax 0464 423410 Mail info@museodellaguerra.it

Pubblicato da Daiana Boller

Daiana Boller (Trento, 1981) si è laureata in storia locale con una tesi sul principe vescovo di Trento Alessandro di Masovia (1423-1444) ed è autrice del libro "Welschtirol".

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