Aspettando una lettera… a Civezzano

Aspettando una lettera… a Civezzano

SPETTACOLO TEATRALE
“Aspettando una lettera”
corrispondenza tra la Galizia (1914-1918) e Bosco di Civezzano:
Domenico Bebber e Maria Bottamedi (marito e moglie)
Domenica 1 marzo 2015 ore 20,30
teatro “L. Pirandello” a Civezzano
realizzato dalla FILODRAMMATICA DI CIVEZZANO
con il patrocinio del COMUNE DI CIVEZZANO
SPETTACOLO TEATRALE "Aspettando una lettera" corrispondenza tra la Galizia (1914-1918) e Bosco di Civezzano: Domenico Bebber e Maria Bottamedi (marito e moglie)   Domenica 1 marzo 2015 ore 20,30 teatro "L. Pirandello" a Civezzano   realizzato dalla FILODRAMMATICA DI CIVEZZANO con il patrocinio del COMUNE DI CIVEZZANOAspettando una lettera è uno spettacolo che, andando a toccare i ricordi di ognuno, non potrà fare a meno di coinvolgere profondamente lo spettatore. In questa storia infatti ciascuno ritroverà memorie appartenute anche alla propria famiglia, ricordi di una famiglia semplice che si è trovata catapultata nel cuore della tragedia della prima guerra mondiale.

Lo spettacolo si concentra su una dimensione privata, intima, di un soldato semplice che trova ad attingere forza nella speranza del ritorno a casa e il collegamento attraverso le lettere è fondamentale per andare avanti giorno per giorno nei lontani monti Carpazi, noti per essere stati uno dei tremendi teatri della guerra di allora.

SPETTACOLO TEATRALE "Aspettando una lettera" corrispondenza tra la Galizia (1914-1918) e Bosco di Civezzano: Domenico Bebber e Maria Bottamedi (marito e moglie)   Domenica 1 marzo 2015 ore 20,30 teatro "L. Pirandello" a Civezzano   realizzato dalla FILODRAMMATICA DI CIVEZZANO con il patrocinio del COMUNE DI CIVEZZANOLa moglie, a Bosco, tira avanti meglio che può accudendo i figli e condivide con il marito la stessa speranza di riunirsi un giorno, in pace. La dimensione della guerra qui non traspare dalla violenza delle armi ma da un logorio di fatiche e dallo spettro della fame.

Nel titolo “Aspettando una lettera” è intrinseca l’angoscia come dimensione quotidiana, attesa di una buona notizia, l’unica: che l’amato sta bene. Sullo sfondo la grande storia, subita come ineluttabile. E la pace agognata e lontana: “…spero, pare a sentire, che finise presto…” (ott.1915);”… si credeva che venise presto pace e invece viene pache…“… secondo le chiachere pare finisia presto…” ( aprile 1917)

Pubblicato da Daiana Boller

Daiana Boller (Trento, 1981) si è laureata in storia locale con una tesi sul principe vescovo di Trento Alessandro di Masovia (1423-1444) ed è autrice del libro "Welschtirol".

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