Il 28 maggio, con il preavviso di poche ore, vengono sfollati anche gli abitanti di Povo e Villazzano: circa 1600 persone, tra vecchi donne e bambini, obbligate ad abbandonare le loro case e dirigersi al sicuro in Moravia. Un esilio quello dei profughi trentino-tirolesi che durerà fino al 1918, un fatto tragico che rimarrà nella memoria storica delle famiglie.
A partire dagli anni sessanta, alcuni ex profughi hanno visitato i luoghi dove avevano vissuto tre anni della loro fanciullezza. Da quest’esperienza è nato il gemellaggio tra Povo e Znojmo, come in Val di Ledro è nato quello con la Boemia.
Il Comitato del gemellaggio, con referente l’attivissimo Aldo Giongo, organizza molte attività, inclusi viaggi a Znojmo con costi davvero contenuti. Ecco le informazioni per chi nel 2017 volesse mettersi in viaggio da Povo verso Znojmo.
Info: Aldo Giongo tel. e fax 0461-819947 mail: aldo.giongo @ virgilio.it
Povo è un sobborgo di Trento ricco di storia (cfr. Povo nel ‘700. di Marta. CAINELLI), ma anche Znojmo, cittadina nella Moravia meridionale, merita una visita per la sua storia e i suoi monumenti, mettendosi come nel 1915 in viaggio da Povo verso Znojmo.
Znojmo si trova a 206 chilometri da Praga, in una regione collinare tra bellissimi vigneti. Il re di Boemia Giovanni di Lussemburgo, uno dei mariti di Margherita “Maultasch”, duchessa di Carinzia e contessa del Tirolo, nel 1326 conferì alla città di Znojmo il diritto di commercializzare il sale e il vino consentendole così di piantare i primi vigneti.
La città si trova anche in una zona mineraria, ed è attraversata da un vasto labirinto sotterraneo, con una trentina di chilometri di cunicoli scavati dal XIII al XVII secolo. Lunghi 30 km e disposti su 4 piani rappresentano uno dei più grandi labirinti sotterranei nell’Europa centrale.
Znojmo tuttavia è più famosa per il suo castello. Altri monumenti da visitare sono la chiesa gotica di San Nicola, il municipio del 1446 e il monastero di Kloster Bruck (Ceca Loučky o louce v Klášter), che è stato anche una accademia militare austriaca.
Ecco come appariva nel 1909: