Gli animali nella grande guerra

Gli  animali nella grande guerra

Nella Prima guerra mondiale, accanto agli uomini ha combattuto un vero e proprio esercito di animali. Muli, buoi, cani, cavalli, maiali, piccioni vennero utilizzati per lo spostamento di reparti e materiali, per le comunicazioni e per il sostentamento delle truppe.

Gli  animali nella grande guerra
Salmerie austro-ungariche sul Pasubio durante la Grande Guerra (Museo storico italiano della Guerra di Rovereto)

I cavalli impiegati sui vari fronti di guerra furono alcuni milioni, adibiti ai traini dei cannoni e ai carri per le colonne di salmerie. Il mulo si rivelò preziosissimo per il trasporto dei bagagli in alternativa ai carri, i cani vennero utilizzati sia come guardia che come mezzo di trasporto, i colombi viaggiatori portavano messaggi, mentre altri volatili vennero utilizzati per il rilevamento di gas nell’aria.

In “Animali nella Grande Guerra“, disponibile sia come documentario che come libro col titolo “Umili eroi. Storia degli animali nella Grande guerra“, il documentarista e giornalista italiano Folco Quilici, esperto in materia storica e sincero animalista, ci introdurrà nel mondo inesplorato degli animali al fronte, un racconto anticonvenzionale del drammatico conflitto, che ricostruirà ricordi, storie, episodi di vita vissuta del rapporto, dentro e fuori la trincea, tra uomini e animali, tra incredibili momenti di assoluta serenità e tenerezza, alternati allo sfondo di in uno dei più tragici periodi della storia contemporanea.

Il documentario “Animali nella Grande Guerra” è un docufilm diretto da Folco Quilici e prodotto da Mario Rossini per Red Film, con il supporto di Trentino Film Commission, che mette al centro delle vicende non gli esseri umani ma tutti gli animali che sono stati impiegati per la macchina militare del conflitto.

Gli  animali nella grande guerra
Cani da traino in Adamello durante la Grande Guerra (Museo storico italiano della Guerra di Rovereto)

Alcune scene sono girate in Trentino, nelle trincee che sovrastano Rovereto (all’imbocco della Vallarsa) e in Valsugana (a Grigno). Non è ancora noto quando il documentario sarà pronto per la distribuzione.

Folco Quilici ebbe la nomination all’Oscar nel 1971 per “Toscana“, uno dei quattordici film de “L’Italia dal Cielo” alla quale hanno collaborato nomi di massimo prestigio come Calvino, Sciascia, Silone, Praz, Piovene, Comisso. E’ stato regista anche di “Dagli Appennini alle Ande” (1959) che vinse la “Concha de plata” al Festival Internazionale di San Sebastian, e di “Il Dio Sotto la Pelle” (1974).

Sempre sul rapporto tra animali e guerra, è uscito recentemente il film di Steven Spielberg “War Horse“, di cui abbiamo parlato nell’articolo “Filmografia sulla prima guerra mondiale” e che è tratto dal libro omonimo di Michael Morpurgo.

Per approfondire:

Pubblicato da Daiana Boller

Daiana Boller (Trento, 1981) si è laureata in storia locale con una tesi sul principe vescovo di Trento Alessandro di Masovia (1423-1444) ed è autrice del libro "Welschtirol".

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