Gli Standschützen in Val di Ledro

Gli Standschützen in Val di Ledro

Dopo molte ricerche in archivio e sul territorio, finalmente realizzato un volume che racconta la storia degli Standschützen stanziati sui monti di Ledro nel corso del primo conflitto mondiale. Si tratta del volume bilingue Gli Standschützen sui monti di Ledro. La linea difensiva austro-ungarica nella Grande Guerra, dalla cima della Rocchetta al Tofino di Pichea di Marco Ischia e Alexander Schwabl, fotografie di Arianna Tamburini.Gli Standschützen in Val di Ledro

Libro bilingue (italiano/tedesco) promosso dal Comitato storico “Ludwig Riccabona” di 456 pagine, fotografie a colori di Arianna Tamburini e oltre 200 fotografie in b/n provenienti da archivi pubblici e privati.

Autori: Marco Ischia, Alexander Schwabl
Editrice: Temi
Prefazione: Sandro Flaim, Soprintendente per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento

Dopo la pubblicazione del volume “Gli Standschützen sui monti di Ledro”, la memoria dei tiratori immatricolati è stata illustrata anche dalla mostra “Trat 1916-2016”.

L’esposizione fotografica allestita presso Malga Trat ha raccontato infatti l’esperienza di guerra di questi soldati appartenenti ad una formazione volontaria: giovanissimi dai 15 ai 18 anni oppure anziani sopra i 50. Gli Standschützen di Bolzano, Lana, Sarentino, Innsbruck e della valle dell’Isarco, assieme a quelli dell’Alto Garda e di Ledro e a portatori e lavoratori militarizzati locali, difesero le montagne ledrensi per tutta la durata del primo conflitto mondiale.

La guerra risparmia loro gli orrori dei massacri dell’Isonzo o della Galizia, ma non le fatiche di un fronte di montagna, dove la natura infierisce più dell’avversario. Sui monti di Ledro si vigila l’estate e si sopravvive l’inverno, liberando alacremente ogni giorno baracche e camminamenti dalle enormi precipitazioni nevose. Proprio quest’ultima stagione mostra il lato vero del conflitto in questo settore, dove tra mille privazioni ci si deve ingegnare per vivere su queste montagne e si muore più per le valanghe che per il piombo del nemico. A valle, nelle retrovie di Campi, un cimitero di guerra accoglierà durante il conflitto quasi 400 commilitoni caduti.

La popolazione civile era stata sfollata in Boemia, come racconta il film “In fuga dalla guerra da Ledro alla Boemia“.

Al termine della mostra, in accordo con l’Archivio provinciale di Bolzano, alcune immagini dell’epoca hanno trovato una collocazione permanente presso i siti della Rocca e delle postazioni dell’artiglieria, ripristinati in passato dai soci del Comitato Riccabona in collaborazione con altri sodalizi ledrensi.

L’evento è stato promosso dal Comitato storico “Ludwig Riccabona” (comitatoriccabona @ live.it) con il patrocinio del Comune di Ledro, della Comunità di Valle e della Cassa rurale ledrense.

STRUTTURA DEL LIBRO:

Parte prima: il conflitto sui monti di Ledro, le formazioni Standschützen impegnate e la linea di difesa allestita dall’esercito austro-ungarico
– La Grande Guerra in Val di Ledro. Le principali operazioni accadute in valle durante il conflitto
– Gli Standschützen sul fronte di Ledro
– L’i. e r. battaglione artiglieria da fortezza n.1, “Trento”
– La linea del fronte; le opere difensive austro-ungariche da Cima Giochello (Rocchetta) al Tofino di Pichea
– Il fronte artistico: i Kriegsmaler sulle montagne dell’Alto Garda

Parte seconda: racconti e testimonianze
– Il battesimo del fuoco del battaglione Standschützen di Bolzano sul fronte di Ledro, dalle memorie del dottor Richard Huldschiner
– „Standschützen di guardia“ (di Richard Huldschiner)
– poesie: „Lo Standschütze“ e „In silenziosa guardia!”
– „Die Wacht am Gardasee“. Un giornale umoristico degli Standschützen
– Memorie di guerra di Josef Tribus
– Memorie di guerra di Leo Lösch, Standschütze del battaglione Lana
– Memorie di R. H., Standschütze del “Gruppe Eisacktal”
– „Die Sturmtruppe Tombio”. Memorie di Karl Sollath, Standschütze del battaglione Innsbruck I
– Gli ultimi giorni del conflitto a Bocca di Trat, nelle memorie del maggiore Di Pauli
– Il cimitero militare austro-ungarico di Campi e le vicende di alcuni Standschützen caduti nel conflitto

Parte terza: le principali opere di guerra censite lungo la linea di difesa

Il gruppo sudtirolese Vermächtnis ha dedicato un brano musicale agli Standschützen:

Pubblicato da Daiana Boller

Daiana Boller (Trento, 1981) si è laureata in storia locale con una tesi sul principe vescovo di Trento Alessandro di Masovia (1423-1444) ed è autrice del libro "Welschtirol".

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