Lo scrittore Robert Musil soldato nella prima guerra mondiale

Lo scrittore Robert Musil soldato nella prima guerra mondiale

Musil en BersntolNell’estate del 1914 anche Robert Musil, come tanti altri scrittori e intellettuali, viene trascinato dall’«esperienza della mobilitazione», arruolandosi volontariamente. Assegnato alle truppe dislocate sul confine italo-austriaco, prese parte alle operazioni belliche tra le montagne del Sudtirolo e sulle sponde dell’Isonzo. Più tardi lavorerà come redattore per due gazzette militari: a partire dal 1916 per la “Tiroler Soldaten-Zeitung” di Bolzano e dal 1918 per la “Heimat” nel quartier generale della stampa bellica di Vienna.

Per approfondire: escursioni Musiliane


home_01Orari d’apertura del museo http://www.schlosstirol.it/

dal 14 marzo all’8 dicembre 2014 tutti i giorni escluso il lunedì dalle ore 10 alle ore 17

in agosto dalle ore 10 alle ore 18

Fino al 30 novembre sarà visitabile anche la mostra  “Il fragile paradiso. Heinrich Kühn e la prima Fotografia a colori”Fu infatti Heinrich Kühn di Dresda (1866 – 1944) a portare la Fotografia a colori in Tirolo e a sperimentarla proprio qui, tra il 1907 e il 1914. 


Robert Musil con le sue onorificenze, 1918 ca., © Robert Musil Literatur Museum, Klagenfurt

La Prima guerra mondiale, la «catastrofe primigenia e originaria del ventesimo secolo», può essere esplorata da varie angolazioni.

La mostra a Castel Tirolo vuole essere principalmente un resoconto delle esperienze vissute e documentate dallo scrittore Robert Musil nelle sue opere letterarie. La guerra infatti ha un’importanza fondamentale nella sua biografia. La sua prosa nei diari e nelle lettere, accanto alle alienanti e intense immagini di guerra, riporta le sue impressioni sulle condizioni di vita al fronte.

Nel 1914 Musil si arruolò volontariamente, trascinato dall’«esperienza della mobilitazione», e in autunno fu dislocato sull’Ortles. Nel maggio del 1915, sul confine italo-austriaco, vide l’entrata in guerra dell’Italia e come ufficiale prese subito servizio nelle postazioni del Sudtirolo, del Trentino e sull’Isonzo. L’8 ottobre «Commiato dall’ufficiale tedesco Hallenstein a Palù», Robert Musil sullo sfondo con sigaretta, 1915, © Museo Storico Italiano della Guerra, Rovereto1916 divenne caporedattore a Bolzano della Tiroler Soldaten-ZeitungAl giornale lavoravano come illustratori della propaganda bellica anche quarantacinque fra “pittori di guerra” e fotografi, tra cui si distinguono Albin Egger-Lienz, Artur Nikodem, Hans Josef Weber-Tyrol, il brissinese Josef Durst, l’originario della Oberinntal Thomas Riss e il trentino Francesco Ferdinando Rizzi. La mostra, realizzata in collaborazione con il Literaturhaus di Monaco di Baviera, presenta quindi anche una sezione artistica curata da Carl Kraus. I motivi spaziano dai ritratti di ufficiali militari fino a quello della guida alpina Sepp Innerkofler, opera di Franz von Defregger. Forte Sommo Alto, Trento, senza data (probabile agosto-settembre 1915), © Museo Storico Italiano della Guerra, RoveretoLa vita quotidiana è un’ulteriore tematica, soldati che scrivono lettere ai propri cari, soldati sul campo, o semplicemente paesaggi. Così Rizzi immortalò i campi di battaglia in Trentino e realizzò una serie di ritratti di soldati, funzioni religiose campali e cimiteri. Anche Josef Durst si dedicò intensamente alla ritrattistica. Il tema “Skiwacht in den Dolomiten” (In vedetta sugli sci sulle Dolomiti) collega il servizio militare con quello che diverrà lo sport alpino più popolare. Il ricavato ottenuto dall’opera di Ignaz Stolz “Tiroler Soldatenmadonna” (Madonna dei soldati tirolesi) andò a favore dell’assistenza alle vittime di guerra.

Insieme alla moglie e all’amico Max von Becher, Musil visse a Villa Isidora a Gries. Qui raccolse il materiale per un nuovo racconto: La portoghese, e in occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo e un facsimile della prima edizione de «La portoghese» con un commento del dr. Karl Corino. Entrambi sono in vendita allo shop del museo.

Pubblicato da Daiana Boller

Daiana Boller (Trento, 1981) si è laureata in storia locale con una tesi sul principe vescovo di Trento Alessandro di Masovia (1423-1444) ed è autrice del libro "Welschtirol".

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