Universitari, soldati. L’Università castrense.

Universitari, soldati. L’Università castrense.

L’ Università Castrense fu la prima Università moderna del Friuli e nacque a San Giorgio di Nogaro durante la Prima guerra mondiale come facoltà di medicina destinata a studenti-soldati. L’ Università Castrense fu la prima Università moderna del Friuli e nacque a San Giorgio di Nogaro durante la Prima guerra mondiale come facoltà di medicina destinata a studenti-soldati.

San Giorgio di Nogaro allo scoppio della Prima guerra mondiale era un paese situato in un luogo strategico della bassa pianura friulana, entrato a far parte del Regno d’Italia nel 1866 ma posto al confine con il Friuli Orientale, territorio sotto il dominio austro-ungarico. Costituiva quindi una tappa obbligata per le merci, il che ne favorì lo sviluppo economico, anche grazie alla stazione ferroviaria, posta lungo la linea Trieste-Venezia. Furono queste caratteristiche a rendere nel 1915 San Giorgio di Nogaro un centro militare e una sede logistica bellica con depositi di grano, munizioni, mezzi militari e vestiario; qui vennero realizzati dormitori per i soldati, posti di controllo, sedi di uffici di comando e controllo.

Dopo alcuni mesi dall’inizio del conflitto, data la drammatica carenza di personale medico e l’impossibilità per gli studenti-militari di allontanarsi dalla zona di operazioni per compiere gli studi universitari, fu una Facoltà di medicina a essere “trasferita” in zona di guerra. Per far fronte all’emergenza sanitaria dovuta alla mancanza di personale medico sulla prima linea di quella che si delineava ormai come una sfiancante e sanguinosa guerra “di trincea”, con un “ colpo di mano” extraparlamentare per bypassare la contrarietà di alcuni politici e docenti,  a Camere chiuse per le vacanze natalizie, il Governo emanò un decreto a firma del luogotenente Tomaso di Savoia che istituiva la Scuola medica da campo, nota con il nome di “Università Castrense” di San Giorgio di Nogaro (dal latino “castrum”, ossia accampamento, campo militare). Per decreto del Luogotenente del Re il 9 gennaio 1916 furono quindi istituiti a San Giorgio di Nogaro i “Corsi di medicina e chirurgia” per gli studenti del 5° e 6° anno di medicina che si trovavano sotto le armi.

L’Università Castrense fu la prima Università moderna del Friuli e nacque a San Giorgio di Nogaro durante la Prima guerra mondiale come facoltà di medicina destinata a studenti-soldati. Fu così che pochi giorni dopo, in un freddo pomeriggio del 13 febbraio 1916, prendeva ufficialmente avvio a San Giorgio di Nogaro l’esperienza “eccezionale” dei corsi accelerati di Medicina e chirurgia della scuola da campo dell’Università Castrense. Sui “banchi” 366 studenti-soldato di tutta Italia, che la guerra aveva forzatamente distolto dai rispettivi percorsi universitari, ma giunti ormai al 5º e 6º anno di corso e quindi alla soglia della laurea.
In pochissimo tempo il paese fu trasformato in un ospedale diffuso, anzi nel più grande ospedale di guerra in territorio italiano, con una punta massima di 3.500 posti letto in un paese di non più di 5 mila abitanti, pronto a prendersi cura dei moltissimi feriti delle prime battaglie dell’Isonzo. Si costruirono baracche per le aule, il cinematografo locale diventò aula magna, presero forma le mense e i dormitori di una vera e propria Università di guerra. Ben 1.178 studenti-militari in due sessioni durate complessivamente meno di otto mesi, tra il 1916 e il 1917, furono inviati a San Giorgio di Nogaro e 467 diventarono medici sul campo, discutendo la tesi finale all’Università di Padova.

Dal punto di vista politico si trattò di un atto molto forte compiuto dal Comando supremo e dal Ministero della guerra contro le resistenze del Ministero della Pubblica Istruzione, trinceratosi nel difendere il principio della titolarità delle sedi universitarie istituzionali quali luoghi esclusivi per la formazione dei giovani medici.
L’Università castrense fu quindi la prima università del Friuli – frequentata da oltre 1.100 studenti, di cui 467 arrivarono alla laurea. Molti di loro sarebbero in seguito diventati figure di spicco del mondo universitario e della ricerca medica italiana, anche grazie alla qualità degli insegnamenti ricevuti da personalità di primo piano.
Laurea “di guerra” la chiamarono con spregio alcuni docenti universitari e politici contrari all’iniziativa, ma quegli studenti avevano compiuto in realtà un percorso scolastico eccezionale, studiando e ascoltando lezioni, ma soprattutto lavorando negli ambulatori e nelle sale operatorie avendo a disposizione “arti mutilati e segmenti di cadavere”, necessari per lo studio di anatomia, in quantità – purtroppo – inimmaginabile in nessun’altra facoltà. Gli esperimenti condotti furono in grado di provocare una vera e propria esplosione di conoscenza medica e chirurgica paragonabile a quella dei trent’anni successivi.

L’ Università Castrense fu la prima Università moderna del Friuli e nacque a San Giorgio di Nogaro durante la Prima guerra mondiale come facoltà di medicina destinata a studenti-soldati. “Nessun pezzo anatomico, arti mutilati o segmenti di cadavere – recita la circolare n.2115 dell’8 febbraio 1916 inviata a tutte le Direzioni di Corpo d’Armata e ai direttori degli ospedali da campo e di guerra – aventi lesioni prodotte da armi e da traumi di guerra vada perduto. Si manderanno i pezzi in un ospedale viciniore e da qui verranno inviati all’Istituto di anatomia patologica della scuola medica di San Giorgio di Nogaro”.

Deus ex machina di questa straordinaria vicenda fu il professore universitario Giuseppe Tusini di Sarzana, ufficiale medico della Croce Rossa italiana, validamente sostenuto da Elena d’Orleáns d’Aosta, ispettrice generale delle infermiere volontarie della Cri, che aveva scelto Villa Dora, a San Giorgio di Nogaro, quale abitazione e punto di appoggio organizzativo per la nascente organizzazione delle crocerossine.

Per quasi due anni San Giorgio di Nogaro fu il cuore dell’intero sistema medico-ospedaliero della guerra, mentre la comunità fu letteralmente travolta dalla presenza di giovani, militari, medici, insegnanti, feriti e ammalati, che finì col segnarne in profondità il vissuto e la percezione della stessa guerra. Per dare completezza ai corsi di studio infatti furono attivati anche i reparti di ginecologia e pediatria che poterono estendere le proprie cure alle donne e ai bambini dell’intero territorio.


Venerdì 16 settembre 2016 a Tenna (TN), nell’ambito della RASSEGNA CULTURALE 2016 IL VIAGGIO la dott.ssa Daniela Baldo, già coautrice di un libro sull’argomento (Daniela BALDO, Massimiliano GALASSO e Daniele VIANELLO, Studenti al Fronte, l’esperienza della Scuola Medica da campo di San Giorgio di Nogaro – Università Castrense, Libreria Editrice Goriziana, 2010.) guiderà gli astanti in una appassionante ricostruzione storica dei “Corsi accelerati di Medicina e Chirurgia” avviati durante la Grande Guerra presso l’Università Castrense di San Giorgio di Nogaro.

Interverranno:

– Il sindaco di San Giorgio di Nogaro: Arch. Pietro Del Frate

– Il vicesindaco e Assessore alla Cultura di San Giorgio di Nogaro: Daniele Salvador

– La Vicesindaco e Assessore alla Cultura del comune di Tenna: Dr.ssa Loredana Camin

Coordinerà il dibattito il dr. Lorenzino Boem.

Pubblicato da Daiana Boller

Daiana Boller (Trento, 1981) si è laureata in storia locale con una tesi sul principe vescovo di Trento Alessandro di Masovia (1423-1444) ed è autrice del libro "Welschtirol".

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