Il Mart, in collaborazione con CooperAction onlus, presenta alla Casa d’Arte Futurista Depero l’insolita mostra Calpestare la guerra.
Il museo dedicato alla creatività di Fortunato Depero, che lo stesso Maestro aveva fortemente voluto e connotato anche come luogo di incontri e dialogo, ospita oggi 50 tappeti di guerra provenienti dall’Afghanistan, prodotti a partire dal 1979, a seguito dell’invasione sovietica. Da allora il popolo afgano, cancellato il ricordo delle aperture e delle riforme degli anni Settanta, vive in una situazione di guerra perpetua. Questa guerra, alla quale il mondo guarda a fasi alterne, è narrata nelle trame e nei nodi dei tappeti tradizionali che divengono di volta in volta strumenti di propaganda, di celebrazione, di resistenza e di descrizione di tragici scenari quotidiani.
Soprattutto grazie agli occupanti, sovietici prima americani poi, i tappeti viaggiano oltre i confini del piccolo stato in conflitto perenne. In Europa come negli Stati Uniti vengono venduti e collezionati da veterani dell’esercito, collezionisti, mercanti che danno vita a un vero e proprio business. L’evidente valore artigianale, storico e sociale rende i tappeti, oltre che pregiati articoli da collezione, oggetto di studio e esposizione in gallerie, manifestazioni e musei, come il Boca Museum of Art di Philadelphia che ha recentemente dedicato una mostra ai war drugs afgani.
Insieme ai tappeti, in mostra a Casa Depero i “fazzoletti della pace”, realizzati da donne e bambini rappresentano scene della vita quotidiana di chi vive la guerra come condizione abituale. Alle scene di violenza si alternano così esternazioni puerili o poetiche.
Calpestare la guerra è però anche una campagna per la pace e i diritti umani portata avanti dalla onlus CoooperAction attraverso l’organizzazione di mostre ed eventi e la produzione di documentari, libri e saggi per la sensibilizzazione sulla questione afgana e per il rafforzamento della condizione femminile.
Molti dei tappeti della Collezione, realizzati in anni recenti, hanno un minor valore artigianale e comprendono errori di esecuzione poiché tessuti nella maggior parte dei casi da bambini. L’Associazione CoooperAction collabora e sostiene un orfanotrofio afgano nel quale i bambini vengono accolti e educati.
La Casa d’Arte Futurista Depero è l’unico museo fondato da un futurista – lo stesso Depero, nel 1957 – in base a un progetto dissacrante e profetico: innovazione, ironia, abbattimento di ogni gerarchia nelle arti, come dimostra questa tela dedicata alla Prima guerra mondiale, intitolata “Guerra-Festa”.
L’edificio si trovava nell’elegante centro storico della Rovereto medioevale. Depero, un vero pioniere del design contemporaneo, curò personalmente ogni dettaglio: i mosaici, i mobili, i pannelli dipinti. Morì nel 1960, poco dopo l’apertura.
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