Forte Strino a Vermiglio

Come raccontare una guerra? Come raccontare la Prima Guerra Mondiale? Come celebrarne il centenario? Da oltre dieci anni Forte Strino in Val di Sole apre i suoi spazi all’arte contemporanea, raccontando la guerra con un linguaggio nuovo, simbolico e universale.

A cent’anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, a Forte Strino si inaugura una doppia personale, in collaborazione con le gallerie trentine Buonanno Arte Contemporanea e Studio d’Arte Raffaelli, che, unite per la prima volta dopo dieci anni nell’organizzazione della mostra, presentano quest’estate gli artisti MICHELANGELO GALLIANI e ANDREW GILBERT. 

L’intento comune è proprio quello di rappresentare il dolore, il senso di precarietà, la memoria e la speranza che sono parte dell’esperienza di guerra, attraverso una visione giovane e tuttavia già matura.

Se Andrew Gilbert muove da una reinterpretazione della vita al fronte che conserva l’autenticità delle lettere ingiallite scritte dai soldati, Michelangelo Galliani accosta l’armonia del marmo statuario di Carrara alla freddezza del bossolo, emblema della lacerazione e del dolore prodotte dal conflitto.
Le due gallerie hanno alternato negli anni l’attività espositiva al Forte, promuovendo artisti italiani e internazionali che dal 2003, ogni estate, hanno abitato quel luogo carico di memoria (teatro, nella Prima Guerra Mondiale, di sanguinosi scontri, in quanto segnava il confine meridionale tra il Regno d’Italia e l’Impero Austro-Ungarico).

Guarda il catalogo: http://issuu.com/openlabgallery/docs/catalogo_forte_strino_michelangelo_

 

Dal 4 ottobre fino al 30 novembre  le opere scultoree di Michelangelo Galliani e quelle su carta di Andrew Gilbert si potranno ammirare in un’unica mostra grazie alla collaborazione tra le gallerie trentine Buonanno Arte Contemporanea e Studio d’Arte Raffaelli presso lo studio d’arte Raffaelli, palazzo Wolkenstein in via Marchetti a Trento.