«Una mostra che non vuole in alcun modo essere celebrativa – afferma Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino – ma desidera fornire una rielaborazione critica del passato, per rafforzare, sul piano del profilo culturale, il progetto di una regione europea».
Il percorso espositivo sarà visitabile fino al 5 settembre 2016 (prorogata fino al 25/09).
La prima e la seconda guerra mondiale aprono e chiudono un’epoca d’instabilità, conflitti e violenze che attraversano e oppongono le nazioni europee. Si assiste in particolare all’avvento di regimi autoritari/totalitari in gran parte d’Europa, dittature che sfruttano la paura del comunismo, il malcontento socio-economico e attuano una propaganda pervasiva, ideologica, nazionalista, imperialista e razziale.
La mostra 35-45: guerre e totalitarismi in una regione di confine propone una lettura del periodo 1935-1945 in un’ottica locale, evidenziando gli effetti che questo decennio produsse nelle provincie di Trento, Bolzano e nel Land Tirol. «Territori di confine» che i totalitarismi utilizzano, per molti aspetti, come un vero e proprio laboratorio di sperimentazione.
Il percorso espositivo si snoda attraverso una sorta di pellicola fotografica/cinematografica lungo i 300 metri della Galleria nera; un allestimento in grado di affrontare temi diversi: la nazionalizzazione e la mobilitazione della popolazione attuate dal fascismo e dal nazismo, la propaganda ideologica, l’antisemitismo e la persecuzione razziale, le guerre d’Etiopia, di Spagna e il secondo conflitto mondiale, fino a considerare le vicende vissute da queste comunità nel biennio 1943-1945.
Il percorso allestitivo di queste sei sezioni è intervallato da 3 deviazioni che hanno il compito di fornire alcune coordinate in merito alle esperienze alternative all’acquiescenza e all’omologazione nazifascista: l’antifascismo e l’antinazismo, la partecipazione alla guerra di Spagna nei ranghi delle Brigate internazionali in difesa della legittima Repubblica spagnola e la Resistenza anti-nazifascista (1943-1945) delineano un’opposizione, magari minoritaria, ma certamente presente nei tre territori considerati e in tutto l’arco del decennio.
La mostra è corredata di testi (in lingua italiana e tedesca), fotografie, mappe, video-proiezioni, film, testimonianze e documenti, il tutto contribuisce a creare un percorso articolato e affascinante.
Der Erste Weltkrieg bildet den Auftakt, der Zweite den Endpunkt einer Reihe von Konflikten, die sich durch Europa ziehen. In einem großen Teil des alten Kontinents entstehen in diesen Jahren autoritäre bzw. totalitäre Systeme, die die Angst vor dem Kommunismus und die wirtschaftliche Unzufriedenheit für sich nutzen und diese zusätzlich durch eine ideologische, nationalistische, imperialistische und rassistische Propaganda schüren.
Die Ausstellung „35-45: Krieg und Totalitarismus in einem Grenzgebiet“ widmet sich den letzten zehn Jahren dieses Dreißigjährigen Krieges aus einer lokalen Perspektive. Sie fragt sich: Wie haben sich Krieg und Totalitarismus auf die Länder Trentino, Südtirol und Tirol ausgewirkt, auf Länder, die die Regimes in vielerlei Hinsicht als Versuchslabor genutzt haben? Die Ausstellung folgt dabei einem Filmstreifen, der sich durch die 300 Meter des schwarzen Tunnels zieht und unterschiedlichste Themen aufgreift: von der Nationalisierung und Mobilisierung durch Faschismus und Nationalsozialismus über Propaganda, antisemitische Hetze und Rassenverfolgung bis hin zu den Kriegen (Äthiopien, Spanien, Zweiter Weltkrieg) und den Geschehnissen von 1943 bis 1945.
Es ist im Übrigen nicht der Totalitarismus allein, den die Ausstellung durchleuchtet, es finden auch die Gegenstimmen Platz: Kritik an Faschismus und Nationalsozialismus, die Teilnahme am Spanischen Bürgerkrieg auf der Seite der Republikaner sowie der Widerstand gegen die Regimes in den letzten Kriegsjahren. Sie zeigen, dass die Opposition auch in diesen drei Ländern zwar eine minderheitliche war, es sie aber in jedem Fall gab.
Orario: Da martedì a domenica, ore 9.00-18.00. Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio.
Ingresso libero.