La prima guerra mondiale in Primiero

Credits: https://cultura.primiero.tn.it

Al momento dell’entrata in guerra del Regno d’Italia, il 24 maggio 1915, l’Impero asburgico era già impegnato da quasi un anno nel conflitto. Nel Trentino orientale i pochi soldati disponibili avrebbero dovuto schierarsi sulla catena del Lagorai, dove le pareti verticali delle montagne avrebbero rappresentato una barriera difensiva naturale.
Il territorio del Primiero e il Vanoi, allora parte dell’Impero, venne quindi lasciato sguarnito e i militari italiani furono liberi di occuparlo. In un primo momento la loro avanzata non incluse Caoria e San Martino, che per qualche mese furono meta di frequenti pattugliamenti da parte di entrambi gli eserciti.

La prima guerra mondiale ha toccato quindi da vicino anche la valle trentina del Primiero; sia la terra, sia la gente. Dal punto di vista materiale, due sono i musei dedicati al conflitto:

Edoardo Zagonel è coautore con Fiorenzo Simion del libroStorie e ricordi della Prima Guerra Mondiale in Primiero” e con Renato Zanolli della guida “Forti e trincee“.

Per chi volesse approfondire un fatto storico ancora poco noto, legato ad un argomento affascinante come la guerra aerea, il 23 maggio si ricorda un fatto d’arme avvenuto cento anni fa nei cieli primierotti, ossia il bombardamento il 23 maggio 1917 del deposito munizioni e del comando della brigata Calabria ad opera di un giovane Kaiserjäger, eroe dell’Imperial-Regia arma aerea, il tenente Hans Folk da Millowitz del IV TKJ – 15° compagnia aerea.

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E’ possibile tuttavia conoscere meglio la prima guerra mondiale in Primiero anche attraverso la viva voce dei protagonisti: nove storie di vita attraverso il dipanarsi degli avvenimenti personali e dei fatti di guerra; la “voce” dei manoscritti accompagnata da illustrazioni permette di entrare nell’intimità di nove persone, nove testimoni della guerra: due falegnami, due contadini, un sacerdote, un operaio, un bambino, una donna della media borghesia romana, una contadina. Il primo conflitto mondiale irruppe prepotentemente nelle loro vite e in breve tempo ne frantumò le esistenze e le comunità di appartenenza: per queste persone nulla fu più come prima. Ed essi affidarono alla scrittura – ai diari personali, alle lettere e cartoline, alle memorie autobiografiche – il dissesto emotivo e il caos che stavano attraversando e vivendo. Si racconta di mobilitazione, della Galizia, del trattamento riservato ai prigionieri, delle vicende legate al territorio, degli internamenti ed evacuazioni, dell’organizzazione delle cure mediche, della situazione delle donne, del problema della fame tra i civili, della costruzione dell’identità.

La cornice del racconto è costituita dalle valli dolomitiche (Primiero, Fiemme, Fassa) e dalla conca del Feltrino, ma le vicende di guerra sconvolgono i confini e ci conducono in Austria, in Sicilia, in Russia… e ci parlano di armi, trincee, sfollamenti, dolori, paure, bisogni, desideri… Infatti con il trascorrere dei mesi alle testimonianze dei soldati (Longo Domenico, diario 1915-1917; Pistoia Giovanni, diario 1918) si affiancano le lettere dei profughi che raccontano di internamenti ed evacuazioni (la corrispondenza tra Domenica Lucian e il marito Pietro Zagonel, entrambi di Tonadico getta uno sguardo sulla drammaticità della condizione della donna che si ritrova a portare da sola il peso della famiglia) e le testimonianze dei soldati italiani (Flavio Petrassi, bersagliere romano, diario 1915-1916).

Per i ragazzi, è disponibile in download gratuito la guida “LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA IN PRIMIERO E VANOI” della serie La montagna dei ragazzi, che cerca di spiegare la prima guerra mondiale a bambini, ragazzi e scolari.