Dopo una prima fase, iniziata nel 2015 rivolta ad anziani affetti da Alzheimer residenti in strutture protette, il progetto è proseguito nel 2016 con un momento che ha visto gli anziani interagire con gli alunni della scuola primaria di Zivignago (Pergine Valsugana). Il percorso si è articolato in incontri, laboratori manuali e uscite presso il Museo delle Palafitte di Fiavé. Filo conduttore di tutte le attività sono stati i reperti custoditi al museo che hanno richiamato alla memoria degli anziani saperi e conoscenze perdute e dimenticate. La manipolazione dei reperti in copia e la partecipazione a laboratori pratici ha evidenziato come alcune abilità, quali il “saper fare”, la manualità e la creatività permangano nonostante la malattia, se adeguatamente sollecitate. Si è potuto constatare come le attività messe in atto abbiano generato nei pazienti emozioni e elementi di gratificazione. L’esperienza svolta ha confermato che il museo, se reso fruibile e “partecipativo”, può avere un ruolo sociale e può aiutare a migliorare la qualità di vita dei pazienti e di chi si occupa di loro, i caregiver, i quali si trovano a condividere questa devastante patologia.
Il progetto ha ottenuto un prestigioso riconoscimento internazionale ed è stato insignito del “Premio ICOM Musei per tutti”, consegnato nel gennaio scorso a Parigi.
Il Museo delle Palafitte di Fiavé propone laboratori sulla lavorazione dell’argilla, sulla preparazione del burro e sulla tessitura. Sono previsti laboratori per gruppi strutturati di persone affette da Alzheimer ospiti presso APSP, associazioni e centri diurni, o accompagnate da famigliari.
Informazioni e prenotazioni al numero 3292904779.
A questo link è possibile leggere gratuitamente un estratto del libro “Quando andiamo a casa? Mia madre e il mio viaggio per comprendere l’Alzheimer. Un ricordo alla volta” di Michele Farina.
Sono oltre quaranta i laboratori e i percorsi didattici raccolti nella pubblicazione “A scuola con l’archeologia”, che affrontano le dinamiche storico-culturali relative al territorio trentino dalla preistoria all’età romana. I programmi, rivolti a bambini e ragazzi dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, sono scaricabili dal portale TrentinoCultura oppure si possono richiedere alla Soprintendenza (tel. 0461 492161, didattica.archeologica@provincia.tn.it).
Il patrimonio archeologico è al centro di tutte le proposte educative e punto di partenza per sviluppare competenze, saperi e abilità trasferibili e trasversali a diverse discipline, per organizzare processi di apprendimento e per promuovere la conoscenza ed un approccio ragionato al bene archeologico. Le proposte educative sono corredate da pubblicazioni, fascicoli, materiale didattico e strumenti complementari, continuamente rinnovati e aggiornati.
I laboratori di ricerca storica e tematici vanno dalla simulazione di scavo archeologico all’approccio con l’indagine archeologica quale metodo di ricerca, all’analisi dei cambiamenti degli ambienti abitativi utilizzati dall’uomo in età antica. Si basano invece sulla sperimentazione i laboratori sulle tecnologie in uso nell’antichità dedicati alla lavorazione dell’argilla, alla tecnica dell’affresco, alla fusione dei metalli, alla tessitura con l’uso del telaio, alla tintura della lana con elementi naturali. Altri percorsi cronologici affrontano aspetti e tematiche legati alle comunità paleolitiche, mesolitiche e neolitiche con riferimento ai più importanti siti archeologici del Trentino. La cultura retica è affrontata in particolare nei percorsi presso il Museo Retico di Sanzeno attraverso l’osservazione e l’analisi di fonti materiali e iconografiche, con l’ausilio dei reperti in ceramica e in bronzo esposti nel museo e con la realizzazione di motivi decorativi su lamine di rame.
Le attività, che negli scorsi anni scolastici hanno coinvolto una media di oltre 14.000 studenti delle scuole trentine e non solo, sono frutto di un’esperienza ventennale, conosciuta e apprezzata anche a livello nazionale. I percorsi si svolgono presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas e le aule didattiche di piazza Venezia a Trento, il Museo Retico di Sanzeno, il Museo delle Palafitte di Fiavé e l’area archeologica di Acqua Fredda al Passo del Redebus.