La battaglia di Vigolo Vattaro

La battaglia di Vigolo Vattaro

NB: il presente testo è il sunto di una più vasta ricerca ancora in corso e viene qui pubblicato in occasione del 150° anniversario.

Stampa dello scontro, conservata nel fondo Catina della Biblioteca Comunale di Trento
Stampa dello scontro, conservata nel fondo Catina della Biblioteca Comunale di Trento

La sella della Vigolana venne coinvolta in vicende militari soprattutto per la sua posizione di cerniera tra la Valsugana e la città di Trento. Già Ezzelino da Romano, nel 1256, era passato dalla Valsugana e dalla Vigolana nella sua avanzata verso Trento, attaccando e distruggendo anche il castello di Vigolo Vattaro. Fino al 1918 anche l’Altopiano della Vigolana era parte integrante della Contea principesca del Tirolo, uno dei Länder che componevano il variegato impero asburgico.

Nel giugno 1866, il Regno Prussiano dichiarò guerra all’impero asburgico. Conseguentemente, in base a un trattato d’alleanza, il 20 giugno il Regno d’Italia fece altrettanto. Iniziava così la cosiddetta “terza guerra d’indipendenza”.
Una parte dell’esercito italiano venne ben presto sconfitta, già il 24 giugno, nella battaglia di Custoza, mentre una parte avanzava verso Trento. La marina italiana venne invece sconfitta il 20 luglio nella Battaglia di Lissa.
All’interno della guerra austro-prussiana e delle trattative diplomatiche connesse al conflitto venne sollevata anche la questione del Trentino.
Nell’aprile era stata firmata a Berlino l’alleanza tra il Regno prussiano e quello d’Italia, che era obbligato ad intervenire nel caso di guerra contro l’impero asburgico. La Francia, in giugno, s’impegnava a mantenere la neutralità chiedendo in cambio la cessione del Veneto. Il governo italiano faceva pressione perché nei compensi venisse inserito anche il Trentino, ma senza risultato.
A metà giugno cominciavano le ostilità e il governo italiano maturava la convinzione dell’opportunità di occupare militarmente i territori del Tirolo italiano per far valere al tavolo della pace il diritto dello stato di possesso secondo il principio dell’uti possidetis. Di conseguenza, appoggiò l’azione dei volontari garibaldini, conclusa con la battaglia di Bezzecca del 21 luglio, e quella del generale Medici che, con una divisione, contava di raggiungere Trento attraverso la Valsugana, venendo bloccato il 25 luglio con la battaglia di Vigolo.
Il Regno d’Italia, nonostante le sconfitte sopra citate, grazie alla vittoria prussiana usciva dall’armistizio di Cormons del 12 agosto e dalla pace di Vienna del 3 ottobre guadagnando il Veneto, ma con l’obbligo di evacuare gli altri territori occupati.

Nel luglio 1866 quindi, simultanea all’avanzata del Corpo dei volontari guidato da Garibaldi, la campagna militare condotta dal generale Medici nel Trentino sud orientale conquistava in pochi giorni i centri della Valsugana per arrivare fino alle porte di Trento.

Un chilometro a monte dell’abitato di Valsorda e a soli nove chilometri da Trento, a fianco della strada che collega la città alla Valsugana c’è un piccolo avvallamento definito “valle della calcara”. Qui si svolse nel luglio 1866 un combattimento tra truppe dell’impero asburgico e truppe del Regno d’Italia, il più vicino alla città di Trento di tutta quella campagna militare.

Fu anche l’ultimo fatto d’armi sul fronte italiano, combattuto peraltro a tregua già dichiarata nel pemeriggio del 25 luglio 1866 (la notizia, causa un guasto alle linee del telegrafo, non aveva ancora raggiunto i comandanti coinvolti). Lo scontro, noto come “battaglia di Vigolo” o “Gefecht von Vigolo”, si tenne in realtà più vicino all’abitato di Valsorda che a Vigolo Vattaro.

Poesia dedicata alla battaglia da uno dei componenti della "freiwilligen Scharf-Schuetzen Kompagnie Innsbruck-Sonnenburg"
Poesia dedicata alla battaglia da uno dei componenti della “freiwilligen Scharf-Schuetzen Kompagnie Innsbruck-Sonnenburg”

La battaglia sarà considerata per anni come un’importante vittoria austriaca, tanto che fino al 1918, ogni 25 luglio, nel Duomo di Innsbruck si teneva una celebrazione religiosa a ricordo e suffragio delle vittime.

Sul luogo della battaglia venne eretto nel giugno 1924 un cippo, ancora visibile, con la scritta: “A RICORDO / DEI SOLDATI / DEL 61° REGGIMENTO FANTERIA BRIGATA SICILIA / CHE QUI CADDERO COMBATTENDO / IL 25 LUGLIO 1866 / PER LA REDENZIONE DI TRENTO / I TRENTINI FINALMENTE REDENTI / QUESTO CIPPO VOLLERO / CONSACRATO / GIUGNO 1924”.

Il cippo ricorda infatti  solo i caduti della Brigata Sicilia, ma le vittime furono 17, 27 feriti e 8 prigionieri per gli italiani e 3 caduti e 6 feriti per gli austriaci.

Per approfondire (cliccate sui link per vedere i dettagli):

 

Pubblicato da Daiana Boller

Daiana Boller (Trento, 1981) si è laureata in storia locale con una tesi sul principe vescovo di Trento Alessandro di Masovia (1423-1444) ed è autrice del libro "Welschtirol".

3 Risposte a “La battaglia di Vigolo Vattaro”

  1. La questione dei cippi è interessantissima Daiana.

    Come se ci fossero i fatti. il ricordo dei fatti. Il racconto coevo dei fatti. Il ri-racconto successivo in un determinato contesto. E forse il ri-racconto ancora più successivo in un contesto mutato.

    Tutto questo su un territorio reale con persone reali e storie vissute reali.

    Mappe Mappe !

  2. Egr. Dottoressa Daiana.
    Ho trovato per caso alcune cose nell’archivio del Landesarchiv di Innsbruck a riguardo gli scontri del 25 giugno a Vigolo Vattaro-Valsorda. Forse sono noti e non vengono riportati!
    Per quanto riguarda i 3 caduti da parte austriaca, i loro nomi:
    Unterjäger Lorenz Antonio.
    Jäger Moser Federico ferito, morto il 24 agosto.
    Jäger Majr Giovanni anche lui ferito e morto il 28 settembre.
    Appartenuti alla 38a Compagnia Kaiserjäger. Il numero alto della Compagnia è da attribuire che all’epoca c’era un solo Reggimento di Kaiserjäger, da notare, che il 40% dei Kaiserjäger erano trentini di lingua italiana.
    Per quanto riguarda la battaglia risulta che in loco assieme a 4 Compagnie di Kaiserjäger c’era anche la Compagnia di Schützen di Innsbruck-Sonnenburg, per un totale di circa 700 austriaci contro 3000 italiani. Lo Schützen di Wilten (Innsbruck) Josef Neurer, in questa battaglia è riuscito a catturare la bandiera del 61° reggimento di fanteria della brigata Sicilia.
    Nella stampa riprodotta nel suo articolo, in primo piano si vedono gli uomini di questa Compagnia appostati fra la vegetazione sulla sinistra, mentre sulla destra e nella parte destra in basso i Kaiserjäger.
    Ecco il testo originale:
    Am 25 Juli kam es dort bei Vigolo Vattaro zu einem heftigen Gefecht gegen den zahlenmassig weituberlegenen Feind (700 gegen 3000), in dessen Verlauf die Innsbruck-Sonnenburg-Schützen
    im Verein mit den Kaiserjägern alle feindlichen Angriffe abschlagen und den Ort Vigolo sicher behaupten konnten. Dem Wiltener Schützen Josef Neuner war es Handgemenge gelugen, die italienische Regimentfahne des 61° Infanterie-Regiment der Brigade “Sicilia” zu erobern.
    Saluti Carlo

    1. Grazie Carlo, come scritto, questo è solo un articolo per il blog, parte di una ricerca più ampia.
      Mi fa piacere che abbia suscitato qualche curiosità! 🙂
      Ad esempio, una delle fonti più facilmente reperibili nelle biblioteche trentine, per chi volesse approfondire, sono le ricerche di R. Gasperi, ma naturalmente si possono trovare, anche online, tante fonti dell’epoca di parte austriaca, inclusa una sorta di memoria della compagnia di Innsbruck-Sonnenburg.
      Purtroppo il monumento riporta solo i caduti di parte italiana, una parzialità che si sarebbe potuta colmare nell’anniversario, ma è mancata la volontà in tal senso.

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